Il telelavoro dopo il COVID – una soluzione per i frontalieri ?
L’uso forzato del telelavoro ha permesso a molte persone di imparare a conoscere questo metodo di lavoro che permette, tra altre cose, di risparmiare il tragitto casa lavoro e lavoro casa.
Se pensiamo ai frontalieri che perdono diverse ore al giorno incolonnati nella loro macchina, e anche a chi non è frontaliere ma vive per esempio nel Malcantone, allora ci rendiamo conto che il telelavoro potrebbe essere una buona idea. Potrei immaginarmi certe situazioni con 2 giorni alla settimana in ufficio / azienda e il resto del tempo, telelavoro da casa.
Tanto tempo risparmiato e molto meno traffico sulle nostre strade.
Ma attenzione ! Società Svizzera e lavoratore transfrontaliere con residenza in Italia = rischio di stabile organizzazione in Italia per la società svizzera ?
La stabile organizzazione esiste quando le 3 condizioni seguenti sono presente:
- esistenza di una sede d’affari
- la sede d’affari è fissa
- la sede d’affari è utilizzata per l’esercizio di un’attività d’impresa.
Ogni singola situazione va studiata in dettaglio basandoci sul Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e sull’articolo 5 del Modello OCSE e sulla convenzione contro la doppia imposizione Svizzera- Italia.
L’articolo 5 paragrafo 5 del Modello OCSE definisce che “quando una persona – diversa da un agente che goda di uno status indipendente – agisce per conto di un’impresa e dispone in uno Stato contraente di poteri che essa esercita abitualmente e che le permettono di concludere contratti a nome dell’impresa, si può considerare che tale impresa abbia una stabile organizzazione in quello Stato […]”
Dal commentario all’art. 5 del Modello OCSE risulta che se è il dipendente a chiedere di potere lavorare da casa, allora non sussisterebbe una stabile organizzazione. Se è invece il datore di lavoro a chiedere al dipendente di lavorare da casa, allora il datore di lavoro dispone di una sede d’affari presso il dipendente.
Il telelavoro può essere una soluzione molto interessante per limitare le perdite di tempo in colonna e liberare le nostre strade da traffico non necessario. Ma può anche nascondere dei rischi fiscali non indifferenti.
Per eliminare le colonne posso anche immaginare aziende con orari diversi. Chi lavora dalle 06’00 alle 15’00, chi dalle 07’00 alle 16’00 fino a chi lavora dalle 11’00 alle 20’00… Se le palestre, i parrucchieri, le estetiste, i negozi alimentari e tutti gli altri si adattano anche loro, tutto diventa più snello invece che essere concentrato tra le 08’00 e le 18’00 e le nostre strade ritornano ad essere come durante il COVID o come a luglio ed agosto (escludendo le code al Gottardo naturalmente :-))